Da Chennai a Monaco per la cerimonia organizzata ogni anno dalla NFL, Jenifer Susairaj rimette il Premio « Solidarité 2016 » all’équipe della Croce Rossa Monegasca.

Jenifer ha vissuto tragedie inimmaginabili per la sua giovane età.

Nel 2004 lo tsunami ha spazzato via la sua casa, costringendola a vivere con il papà, la mamma ed il fratellino Roshan, in una baracca senza luce né servizi igienici dormendo tutti insieme su un pagliericcio steso sul suolo. Contemporaneamente i medici diagnosticarono un cancro alla gamba sinistra di Roshan che gli fu  amputata dall’inguine in giu’nel 2011 quando aveva 8 anni. Roshan non frequentava piu’ la scuola, i suoi amici lo avevano abbandonato al suo destino, il padre cadde in depressione, ma Sujatha, la mamma non ha mai perso la speranza. Forte come una roccia,  era sempre accanto al suo bambino per lenire i dolori nel fisico, fortissimi, ma soprattutto per aiutare il piccolo a reagire.

La Fondazione si occupa dell’educazione di Roshan, della sua riabilitazione fisica e psichica, dell’educazione di Jenifer e del suo possibile inserimento nel mondo del lavoro con corsi di Inglese al British Council di Chennai, del sostegno alla mamma Sujatha per il suo minuscolo   » atelier  » di  » salwa  » , dell’assistenza al papà analfabeta, idraulico spesso disoccupato , che necessità di frequentare il centro di disintossicazione da alcool, nel quale si rifugia per disperazione. Nonostante questi drammi, la famiglia é molto unita ed offre a tutti coloro che li hanno conosciuti un esempio di dignità, coraggio, serenità ed AMORE.

Jenifer compirà 18 ani il 18 giugno prossimo.  Il suo desidero non è di spegnere le candeline come tutti i giovani delle sua età fanno senza porvi piu’ attenzione. Il suo sogno é potere continuare a studiare, frequentare l’università, lavorare in una Banca , essere indipendente e continuare a sostenere la mamma ed il fratello come fà oggi.

La Fondazione si é impegnata  ad accompagnarla nelle sue aspirazioni di giovane donna cui la vita, per il momento, non ha risparmiato né lacrime né dolori.

— Maria Elena Cuomo